Comunità terapeutica

Psicoterapia, reinserimento lavorativo e abitativo per un futuro migliore

Siamo il connubio ideale tra il lavoro psicoterapico e il processo di reinserimento tramite politiche di ergoterapia, inserimento lavorativo e abitativo.

La sede di DUMIA
La sede di DUMIA

Una comunità di supporto reciproco

Siamo una Struttura riabilitativa residenziale per soggetti con Dipendenza patologica con 24 posti, accreditata presso la Regione Veneto come Comunità Specialistica (tipologia C) per maggiorenni maschi che richiedano una gestione intensiva e specialistica psicoterapeutica e psicofarmacologica.


Il nostro Metodo

Grazie all'esperienza maturata da DUMIA nell'ambito della marginalità sociale in varie forme abbiamo sviluppato un programma che prevede la convivenza tra diverse tipologie di svantaggio all'insegna del reciproco supporto ove cerchiamo di far emergere i punti di forza degli ospiti.

Anche la convivenza negli alloggi è studiata nella medesima ottica prevedendo anche il cohousing con soggetti con bisogni puramente abitativi, solitamente insegnanti, studenti o personale sanitario. Durante il giorno gli ospiti sono chiamati a partecipare alla gestione della casa e ad impegni ergoterapici ognuno nel rispetto dei propri ritmi e delle proprie capacità senza però rinunciare ad una certa "tensione" al miglioramento.

Percorso terapeutico

Nell'ambito della Comunità Terapeutica si cerca di condurre a compimento, mediante la corretta applicazione di indirizzi metodologici coerenti, un percorso terapeutico le cui tappe salienti possono essere sintetizzate secondo il seguente schema:

  • L'analisi della domanda per individuare le istanze, i problemi, le motivazioni e le risorse proprie di ciascun soggetto destinatario dell'intervento

  • Definizione degli obiettivi, formulando con chiarezza quali sono i risultati che ci si prefigge di ottenere definizione delle strategie operative attraverso cui realizzare gli obiettivi precisando i tempi, le fasi intermedie e le risorse necessarie

  • Attuazione dell'intervento

  • Verifica dei processi ed eventuali variazioni

  • Verifica dei risultati raggiunti

Questo modello operativo generale presenta, nel suo concretizzarsi, una ricca articolazione di varianti, senza che per questo venga inficiato lo schema di fondo.

Per ogni utente viene redatto un progetto terapeutico quanto più possibile individualizzato, rispettoso della personalità e della libertà di ciascuno.

Accanto ad un'organizzazione coerente con i presupposti esposti, la Comunità Terapeutica offre un supporto psicoterapico sia individuale che di gruppo per favorire un'elaborazione personale più approfondita del processo di cambiamento in atto.

Relativamente a questo ultimo aspetto si è scelto di utilizzare tra le diverse proposte teoriche quella cognitivo-comportamentale in quanto presenta notevoli opportunità applicative per il trattamento comunitario delle tossicodipendenze.

Non si trascura inoltre la terapia di gruppo quale momento di confronto ed elaborazione di vissuti, azioni e comportamenti sia in rapporto agli altri utenti in diverso momento terapeutico, sia con l'equipe.

Anche la famiglia, quando ciò è possibile, viene coinvolta nel percorso terapeutico, sopratutto se il programma prevede un rientro nel nucleo familiare, in altri casi, invece l'intervento è volto al recupero di una funzione genitoriale del soggetto stesso.


La nostra metodologia prevede, qualora l'analisi del caso ne dimostri la necessità, l'uso di farmaci antagonisti e sostitutivi che l'ospite accetta di assumere, in quanto facenti parte della proposta terapeutica.

Regolari controlli dei liquidi biologici, e l'etilometro verranno utilizzati ogni qual volta l'èquipe ne ravvisi la necessità, in quanto l'utilizzo di questi strumenti si rende necessario in funzione di un programma molto aperto come quello proposto, che prevede un costante confronto con la realtà esterna fin nelle prime fasi.

Nell'applicazione di ogni modello l'esperienza evidenzia col tempo i limiti e l'inadeguatezza di fronte alle nuove situazioni, pertanto è fondamentale confrontare costantemente modelli e programmi e costantemente adattarli alle mutate esigenze e alle nuove interpretazioni del fenomeno per poter fornire le risposte più adeguate a bisogni sempre in evoluzione.

A conclusione di ciò l'obiettivo che si propone l'intervento terapeutico è quello di sviluppare le capacità di valutare in modo accurato le situazioni problematiche, tenendo conto contemporaneamente dei propri bisogni e di quelli degli altri, al fine di individuare le strategie più efficaci per la soluzione dei problemi.

Comunità terapeutica

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Aree di intervento

Area medico sanitaria

All'ingresso in comunità la persona è invitata a portare con sé tutta la documentazione sanitaria di cui è in possesso. Viene sottoposta ad un primo check-up in particolare, tramite esami di laboratorio, per l'accertamento di patologie infettive correlate alla tossicodipendenza. La costante presenza di uno psichiatra consente di seguire con particolari cure i pazienti con doppia diagnosi anche sotto l'aspetto psicofarmacologico.

Area medico sanitaria
Area medico sanitaria
Area psicologica
Area psicologica

Area psicologica

La scelta metodologica vede privilegiare la terapia individuale con il paradigma cognitivo comportamentale di seconda e terza generazione a seconda del profilo dell'utente e, contemporaneamente, un percorso di gruppo condiviso con gli altri pazienti della struttura.

Area educativa

L'organizzazione stessa della vita comunitaria viene strutturata con finalità esplicitamente pedagogiche. Altri ambiti educativi rilevanti sono la gestione del denaro, in quanto la capacità di gestire correttamente lo stesso è considerata requisito fondamentale in funzione del reinserimento in società; e l'ergoterapia, rieducazione alla gestione del lavoro nei suoi orari, nelle sue responsabilità e nella ricerca del suo intrinseco valore.

Area educativa
Area educativa
Area lavorativa e sociale
Area lavorativa e sociale

Area lavorativa e sociale

Il recupero e il mantenimento di una dimensione sociale adeguata passa inevitabilmente attraverso il riappropriarsi della capacità lavorativa; pertanto durante la permanenza in Comunità il lavoro diventa un indispensabile strumento formativo, attraverso il quale educare alla costanza, all'adeguamento ai ritmi di lavoro, alla procrastinazione della gratificazione, al confronto con gli altri e nello stesso tempo all'acquisizione di professionalità nuove.